
Tutto parla di te
Rassegna Cinematografica Kairos Donna
Si è aperta con successo il 26 ottobre la Prima Edizione della rassegna cinematografica Sguardi al femminile, dedicata a L’altalena emotiva della maternità, con la proiezione del film Tutto parla di te di Alina Marazzi, presente in sala, con più di un centinaio di spettatori.
La Presidente Rossana Riolo ha da dato il benvenuto ai presenti e presentato gli scopi dell’Associazione, quindi Elisabetta Marchiori, curatrice della rassegna insieme a Daniela Lagrasta e Maria Vittoria Miotti, ha introdotto la proposta del progetto: quella di usare i film in modo creativo, come metafore, attraverso cui “dirigere lo sguardo” a dinamiche psichiche profonde, grazie anche a ciò che un film induce nello spettatore, facendo risuonare le corde interne dell’inconscio, che le immagini ‘toccano’ direttamente, permettendo di mettere in atto un processo che va ‘dall’impensabile’ al pensabile, e quindi al verbalizzabile.
Ha poi focalizzato l’attenzione sul lavoro della regista, Alina Marazzi, e sul film proiettato.
La Marazzi ha affinato un’acutissima sensibilità nel narrare con immagini e parole le sfaccettature dell’universo femminile, con intensità diverse.
Nel suo primo docu-film, Un’ora sola (2002), ha ricostruito, attraverso il montaggio di filmini di famiglia, la storia della madre, che si è tolta la vita quando lei aveva solo sette anni, per una grave forma di disturbo dell’umore.
Dieci anni dopo e due altri documentari (Per sempre e Vogliamo anche le rose), ha girato il suo primo film di fiction, appunto Tutto parla di te. Divenuta a sua volta madre, la regista scandaglia i sentimenti conflittuali e ambivalenti che una donna può provare verso il proprio figlio. Lo fa attraverso la storia dell’incontro tra una donna in là con gli anni, Pauline (Charlotte Rampling), che sta elaborando il suo drammatico passato, e la neo mamma Emma (Elena Radonich), che non riesce ad entrare in sintonia con suo figlio neonato. Dall’incontro di muti sguardi tra le due donne e d’intensi e profondi rispecchiamenti si dipana la trama della fiction, che rimane sullo sfondo, e in questa sono incastonati gli altri materiali. video-interviste, fotografie, filmati in Super 8, animazioni in stop-motion, sequenze di repertorio
Dopo la proiezione, la Marazzi è stata generosa nel parlare del film, delle motivazioni che l’hanno spinta a girarlo, della scelta delle attrici protagoniste. In particolare, ha spiegato che ha avuto bisogno di usare linguaggi diversi per potersi avvicinare alla complessità affettiva di questo momento della vita di una donna, poiché il materiale è tutto “autentico”, come si addice allo spirito documentaristico di questo lavoro.
Tutto parla di te, già dal titolo, chiama in gioco lo spettatore. Facendo parlare le protagoniste del suo film, la Marazzi si espone sempre in prima persona e nello stesso tempo, come in una tragedia greca, invoca il “coro”, costituito proprio dagli spettatori, e la sua storia diventa la storia di ognuno di noi, come ha dimostrato l’attenzione e il coinvolgimento del pubblico in sala.
Crediamo di farci portavoce di tutti i presenti esprimendo gratitudine all’artista per avere girato un film che parla alla madre come al figlio, parla ad una e di una sofferenza che può riguardare tutti, parla a ciò che è perduto e che può essere ritrovato, quando insieme possono ricongiungersi “pezzi” del passato e del presente, per consentire un futuro.
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