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Mamme senza depressione: il progetto

Dal 2009 un progetto di individuazione, prevenzione e cura dei disturbi emotivi e affettivi in gravidanza e nel post partum è operativo presso il Dipartimento di Salute Mentale, Direttore Dott. L. Cappellari, della Ulls 15 .

Questo progetto è denominato “Mamme senza depressione“.

Il progetto fu avviato  come un progetto pilota e vedeva coinvolte solo le puerpere che partorivano nella reparto di Ostetricia e Ginecologia del Presidio Ospedaliero di Camposampiero.

Lo scopo dello studio era di individuare attraverso uno screening di tutte le puerpere,precocemente sintomi e segni di disagio o disturbo psicologico\psichiatrico  con particolare attenzione alla  individuazione di quadri di depressione post-partum. Il team iniziale di operatori dedicati  al progetto era composto da due psicologhe e due psichiatre operanti presso l’ U.O del Centro di Salute Mentale di Camposampiero.

Il progetto è stato ogni anno rinnovato dal Direttore Generale Dott. F. Benazzi , che ha sempre dimostrato una particolare attenzione a questo percorso dedicato alle mamme in difficoltà, e dal settembre 2015 il progetto  è diventato operativo anche nel Presidio di Cittadella.

Ciò ha reso necessario un  ampliamento del gruppo di lavoro che è ora composto  da  tre psicologi che operano sulle due sedi e 4 psichiatri  che operano rispettivamente due a Camposampiero e due a Cittadella .

Dal 2012  è comunque operativo un Ambulatorio dedicato, fruibile un mattino alla settimana, aperto e a libero accesso per tutte le donne residenti nella Ulls 15 che, dal 3 trimestre di gravidanza e fino  al compimento del 1 anno del bambino,  presentassero disturbi d’ansia significativi o sintomi depressivi.

L’ambulatorio Mamme senza depressione altresì è un punto di informazione e ascolto dei  familiari e oltre all’accesso diretto delle utenti, può essere consultato da specialisti pediatri e ginecologi o medici di base per invio a consultazione di loro assistite o per consigli telefonici .

Il progetto prevede quindi una doppia possibilità di intervento e di individuazione di possibili situazioni di rischio, la prima attraverso uno screening in cui a tutte le puerpere viene consegnata una brochure informativa e viene chiesto il consenso per poter essere ricontattate a un mese circa dal parto  per inviare loro  un breve questionario che è internazionalmente riconosciuto come uno strumento valido per individuare possibili quadri di sofferenza depressiva .

Il test è l ‘Edinburgh postnatal depression scale (epds). Si tratta di una scala self-report specifica per la depressione postpartum costruita da Cox nel 1987, validata con donne durante la gravidanza e nel periodo postpartum, attendibile e di facile utilizzo clinico.

E’ costituita da 10 item che le neo mamme completano in base a come si sono sentite negli ultimi 7 giorni. Alle donne che dovessero risultare positive a questo test, viene offerta la possibilità di un colloquio psicologico di approfondimento onde verificare l’effettivo stato psicologico e fornire gli aiuti necessari (colloqui psicologici di supporto, incontri di gruppo con altre mamme,colloquio con le psichiatre per eventuali necessità di avviare , dove necessario ,una terapia farmacologica).

Nei 5 anni, 2010-2014, sono state invitate allo screening post partum 6509 puerpere (su 7709 partorienti), di cui 2914 (44.7% delle puerpere raggiunte) hanno aderito mostrando una quota del 25% di positività allo scoring dei questionari clinici per rischio di depressione post partum. Uno dei maggiori campioni dal punto di vista epidemiologico.

Tra le neo mamme con un qualche disagio emotivo-affettivo postnatale, il 3.5% presentavano un disturbo psichiatrico significativo, di cui 1.2% (35 donne) risultavano affette da depressione post partum e venivano prontamente avviate a trattamenti specifici integrati psichiatrici-psicologici. Nessuno dei quadri depressivi individuati precocemente raggiungevano sintomatologia grave; nei 5 anni è stato necessario solo un ricovero in SPDC a Camposampiero.

Dal 2012 al 2014 vi sono stati, inoltre, 12 accessi diretti all’ambulatorio dedicato da parte di donne in gravidanza con disagio ansioso o affettivo e 22 accessi da parte di donne nel post partum, delle quali 9 affette da depressione postpartum, 8 da disturbi di ansia, 4 da disturbi di adattamento e 1 senza disturbi psichiatrici significativi.

Negli anni la quota di disturbi psichici affettivi postnatali clinicamente significativi ha mostrato un andamento decrescente, grazie agli interventi di psicoeducazione/prevenzione sulle donne e sulle famiglie e di riconoscimento precoce di casi a rischio (individuando situazioni di disagio emotivo-affettivo già in gravidanza).

Nel complesso il  progetto  ha permesso di ridurre gli esiti dei quadri affettivi e ansiosi post partum e il loro impatto sulle neo mamme, sulla relazione madre-bambino e sulle famiglie.

Questo progetto, unico in Veneto, e di rilevanza nel panorama italiano, per come è  stato strutturato dimostra che è possibile sia una prevenzione che l’individuazione precoce e cura della depressione perinatale.

Il Progetto ha ricevuto la certificazione di Centro di Eccellenza ed il Bollino Rosa di ONDa.

L’Ambulatorio, inoltre, collabora al progetto Baby Friendly Hospital Initiative dell’OMS/UNICEF per la promozione e sostegno dell’allattamento.

 

Responsabile del Progetto: Dott.ssa Rossana Riolo

 

Interviste

Il Direttore del Dipartimento Salute Mentale (Dott. L. Cappellari)

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La Referente del Progetto (Dott.ssa R. Riolo)
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