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La menopausa

Di Francesca Patuzzi

 

Che cos’è

 

Per menopausa s’intende una fase della vita della donna caratterizzata da grandi cambiamenti della funzione ormonale che determinano l’interruzione fisiologica del ciclo mestruale, secondariamente alla ridotta funzione ovarica.

Si tratta di una tappa fisiologica del ciclo vitale della donna, che si verifica tra i 45 e i 55 anni, per la donna europea ad un’età media di 50 anni, e viene confermata quando non si sono verificate mestruazioni per un anno.

In alcuni casi (1% delle donne) si può parlare di “menopausa precoce”: essa si verifica prima dei 40 anni e può esser dovuta a cause iatrogene (radio/chemioterapia, ovariectomia bilaterale) o idiopatiche.

Il climaterio è invece la transizione dalle condizioni fisiologiche dell’età̀ fertile della donna ai nuovi equilibri che s’instaurano dopo la menopausa: inizia in genere 3-5 anni prima della menopausa e termina 4-5 anni dopo la menopausa ed è caratterizzato dalla comparsa di sintomi tipici.

La perimenopausa è il periodo compreso tra l’inizio dei sintomi climaterici e l’anno dopo la menopausa: essa è dovuta alle alterazioni ormonali secondarie al progressivo esaurimento del capitale follicolare ovarico (le ovaie perdono progressivamente tutti i follicoli oofori, abitualmente deputati alla produzione di estrogeni)

Man mano che l’ovaio invecchia, la risposta alle gonadotropine (LH ed FSH, che stimolano la produzione di estrogeni) diminuisce, causando inizialmente delle fasi follicolari più brevi (quindi cicli mestruali più brevi), delle ovulazioni meno frequenti, una ridotta produzione di progesterone e una maggiore irregolarità nel ciclo.

Progressivamente il follicolo cessa di rispondere e non produce più estrogeni. Di conseguenza i livelli di FSH e LH aumentano, mentre estrogeni e progesterone si riducono.

La menopausa è un periodo di profonde modificazioni fisiche e psicologiche nella vita della donna: pur essendo i cambiamenti del tutto naturali e fisiologici, tuttavia alcune donne possono presentare difficoltà ad affrontarli, anche perché́ persistono condizionamenti culturali, psicologici e sociali.

Inoltre, poiché questa fase coincide con il periodo della maturità e della pienezza della vita di relazione e professionale, spesso si verificano eventi stressanti (lutti, cambiamenti lavorativi o di ruolo sociale, uscita dei figli da casa) che possono complicarne l’evoluzione.

 

Sintomi

I sintomi del climaterio (manifestazione clinica della carenza estrogenica) possono essere assenti o -se presenti- d’intensità variabile, e si caratterizzano per la presenza di:

  1. Vampate di calore e sudorazioni: sono secondarie all’instabilità vasomotoria e interessano il 75% delle donne. La maggior parte ha vampate per circa un anno, una minoranza anche fino a 5 anni. La donna si sente accaldata in misura minore o maggiore e può sudare talvolta anche abbondantemente. La vampata può durare da 30 secondi a 5 minuti e può esser seguita da brividi di freddo
  2. Sintomi psicologici ed emotivi: includono affaticamento, irritabilità, insonnia, depressione, cefalea, ansia e nervosismo. L’interruzione del sonno dovuta alle vampate ricorrenti contribuisce ad aumentare affaticamento e irritabilità
  3. Sintomi cognitivi: incapacità a concentrarsi, perdita di memoria
  4. Si possono verificare anche: vertigini intermittenti, parestesie, palpitazioni, tachicardia
  5. Sono comuni anche: nausea, stipsi, diarrea, artralgie, mialgie, senso di freddo a mani e piedi, aumento di peso.

Conseguenze a lungo termine della menopausa

  1. Utero, vulva e vagina: l’importante riduzione nella produzione di estrogeni causa dei profondi cambiamenti a livello della parte inferiore dell’apparato genitale, con assottigliamento della mucosa vaginale e della cute vulvare (atrofia vulvo-vaginale), riduzione del volume dell’utero e dell’endometrio (atrofia uterina ed endometriale), modificazione della flora batterica vaginale e secchezza vaginale, possono più facilmente verificarsi episodi di cistite, vaginite, pollachiuria con tenesmo (più frequente stimolo ad urinare con dolore)
  2. Funzione urinaria: si verifica una perdita di tono dei muscoli pelvici con possibile sviluppo di un’incontinenza urinaria, anch’essa possibile concausa di aumentata frequenza di pollachiuria, cistiti e vaginiti
  3. Seno: si verifica un’involuzione adiposa del seno con riduzione della taglia del seno
  4. Peso: facilmente si può assistere ad un aumento di paso con ridistribuzione della massa corporea di tipo androide (aumento della massa grassa e riduzione della massa magra)
  5. Sistema cardiovascolare: con la riduzione degli estrogeni circolanti, il rischio vascolare (aterosclerosi, ictus, infarti) aumenta in maniera significativa. Frequentemente di registra un aumento della pressione arteriosa
  6. Apparato osteo-scheletrico: la menopausa costituisce un fattore di rischio per l’osteoporosi, per la rapida accelerazione del processo fisiologico di demineralizzazione ossea dovuta all’invecchiamento, anch’essa conseguenza della carenza estrogenica. Più frequenti divengono i dolori articolari
  7. Pelle: perdita di elasticità e assottigliamento della cute.
 

 

Come affrontare la menopausa: rimedi e cure

E’ primariamente importante adottare uno stile di vita sano che preveda una regolare attività fisica e un’alimentazione corretta, con un maggior apporto di fibre, (da frutta e verdura, cereali integrali, legumi) e di acidi grassi Omega 3 (contenuti soprattutto nel pesce).

Integratori a base di vitamina D, magnesio, fosforo, zinco, selenio e calcio possono aiutare la donna a stare meglio, riducendo il rischio di ulteriore impoverimento delle ossa.

Smettere di fumare, evitare il troppo alcool, gli alimenti dolci e gli zuccheri raffinati, sono altrettante ottime abitudini per ridurre alcuni sintomi della menopausa.

E’ poi importante cercare di mantenere il peso forma e controllare parametri ematici (tra cui glicemia e colesterolo) e pressori.

Poi sono varie terapie naturali che possono essere dare sollievo ai sintomi della menopausa: fitoterapia, omeopatia, agopuntura. In particolare i fitoestrogeni (isoflavoni di soia) sono sostanze simili agli estrogeni che si trovano in alcuni cereali, verdure, legumi (compresa la soia) ed erbe; possono agire nell’organismo come una versione blanda degli estrogeni. I ricercatori stanno cercando di scoprire se i fitoestrogeni sono realmente in grado di alleviare alcuni sintomi della menopausa e se, al contrario, presentano anche dei rischi. Avvertite il vostro medico se avete deciso di assumere molti più alimenti contenenti fitoestrogeni oppure se intendete usare un integratore erboristico, tutti gli alimenti ed i farmaci da banco che usate per i loro effetti terapeutici potrebbero interagire con il funzionamento degli altri farmaci.

Anche altri integratori possono essere utili: Dioscorea, trifoglio rosso, vitamina E.

La terapia ormonale sostitutiva (estrogeni e progestinici) allevia le vampate e riduce alcuni altri sintomi (atrofia vaginale sintomatica, vaginite, atrofia delle basse vie urinarie, pollachiuria e disuria) e può contribuire a ridurre il rischio cardiovascolare e di osteoporosi. L’indicazione o meno ad intraprendere tale terapia va tuttavia opportunamente valutata da uno specialista in quanto esistono delle controindicazioni a tale terapia.

Alcuni articoli e link d’interesse:

 

La menopausa: una prospettiva antropologica

 

Lo studio delle rappresentazioni della menopausa attraverso le diverse culture mette in evidenza una grande varietà di costruzioni sociali intorno a questo fenomeno biologico: è possibile distinguere alcune società in cui la menopausa viene vissuta bene e valorizzata socialmente, altre in cui non viene accompagnata da cambiamenti di rilievo, altre ancora in cui la condizione della donna in menopausa è molto svantaggiata.

Ad un estremo si collocano gli indiani Moavi (studiati dall’etno-psicanalista Georges Devereux), per i quali la menopausa non sarebbe considerata un periodo traumatico, segnato da tensioni psicologiche o comportamento diverso. La vita sessuale delle donne moave non si ferma alla menopausa. La donna in menopausa diviene un personaggio importante della struttura informale della tribù, depositaria del sapere, di saggi consigli, di benevolenza materna.

Tra i Maya la menopausa è gradita: le donne non presentano sintomi particolari, né particolari problemi psicologici o fisiologici; non hanno vampate di calore.

Tra gli indiani Iroqui la menopausa comporta un ruolo sociale particolarmente favorevole in cui le donne più anziane detengono un potere politico importante.

All’altro estremo, nella tribù dei Gisu in Uganda, la donna che non ha avuto figli perde ogni valore sociale quando interviene la menopausa, può esser rifiutata e suicidarsi.

Generalmente in Europa la donna in menopausa è in una condizione di svantaggio. Secondo Charles Prosper Narcisse de Gardanne, che coniò il termine menopausa nel 1824, la donna diventa cupa, inquieta e taciturna, si lamenta continuamente dei piaceri che ormai le sono preclusi per via dell’età.

La perdita di valore sociale della donna in menopausa è dovuta in parte all’eredità della rappresentazione basata sulla logica degli umori per cui la donna diventa “velenosa” (negli scritti di medicina dal medioevo fino al XIX secolo ritroviamo la nozione di sangue mestruale come un veleno pericoloso costituito da ‘umori acri e corrosivi’).

In sintesi esiste una grande varietà di rappresentazioni della donna in menopausa nelle varie culture, e questo ci può mettere in guardia contro la tentazione di attribuire a questo fenomeno biologico elementi che dipendono da elaborazioni culturali.

Le rappresentazioni della menopausa sono un buon riflesso della condizione femminile in una determinata società, della possibilità che viene lasciata alla donna di esistere socialmente al di là della sua funzione riproduttiva, del suo grado di autonomia e della sua condizione di soggetto.

 

La menopausa: aspetti psicosomatici

Una non trascurabile percentuale di donne che si fa visitare durante la menopausa, lo fa primariamente per motivi di ordine psicologico e in secondo luogo per disturbi di altro tipo, tra cui le vampate di calore.

Alcuni autori hanno evidenziato come la morbilità psichica è maggiore nelle donne che hnno raggiunto i 50 anni d’età, con un apparente aumento durante la menopausa.

Secondo uno studio condotto da Avis et McKinlay nel 1991 le donne che avevano un’aspettativa negativa del periodo della menopausa sono quelle che, una volta raggiunta la menopausa, presentano il maggior numero di sintomi. Un altro studio (1992; P.A.Kaufert et al.), ha precisato che fattori come l’età, i figli che se ne vanno da casa, la morte o la malattia di un familiare, gli stress della vita quotidiana, lo stato di salute e le malattie croniche erano chiamate maggiormente in causa nei disturbi fisici rispetto alla menopausa stessa.

Secondo questi ed altri autori sono gli elementi psicosociali a influire maggiormente sulla sensazione di benessere piuttosto che i mutamenti endocrini della menopausa.

Comunque sia, la menopausa rimane un evento importante che ognuno affronta a modo proprio, a seconda della propria storia: per la donna la menopausa rappresenta anzitutto il momento del bilancio, in cui si rimette in discussione a partire dalle proprie esperienze passate, dalle sue speranze e prospettive.

Ripercorrere la propria storia e riprenderla per trovarne il senso, consente a ogni donna di ritrovarsi.

Il corpo della donna nel tempo cambia, e in menopausa la richiesta estetica si caratterizza soprattutto per un desiderio di continuità.

Si tratta di eliminare i fenomeni evolutivi dovuti all’età o a un avvenimento particolare della vita del corpo: può esserci chiaramente la paura d’invecchiare, ma vi è spesso anche il timore di non essere più amati e in questo il ruolo di aiuto e accompagnamento che il partner può svolgere diviene fondamentale.

Molte donne affermano che il timore di non essere più desiderabili è più frequente e drammatico del timore di non avere più interesse o desiderio sessuale. Per questo è importante voler continuare a piacersi, a provare piacere nel guardarsi e nell’occuparsi di sé.

E’ possibile che in menopausa la donna necessiti di cure, ma va chiarito che la menopausa non è una malattia anche se viene prescritta una terapia: curare la menopausa non significa fare in modo che si svolga senza storia, ma al contrario significa elaborare il suo significato nel tempo.

 

 

 

 

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