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Un altro caso di figlicidio

Un altro caso di figlicidio, una ragazza italiana a Londra.

Una storia particolare che sembra un infanticidio, caso in cui la mamma uccide il neonato entro le 24 ore dalla nascita.

L’infanticidio è un reato che ha motivazioni particolari e anche un articolo del codice penale (art.578 c.p) che lo punisce diversamente dal figlicidio (reato di omicidio aggravato dal grado di parentela, art. 575 c.p.).

Nei casi di infanticidio spesso la donna è giovane, senza un compagno fisso e, dopo aver ucciso il figlio alla nascita cerca di eliminare il corpo. Ma Federica non ha ucciso la sua bambina alla nascita, aveva già due mesi.

Dunque una sorta di rapporto, se pure iniziale, si era stabilito. Cosa che ancora di più colpisce e che fa pensare ad un comportamento intenzionale è stato quello di sbarazzarsi del suo corpicino e negare ripetutamente di fronte alle accuse degli inquirenti.

Solitamente le mamme con una grave patologia mentale confessano e difficilmente riescono a compiere dopo il reato comportamenti così finalizzati ad un obiettivo.

Vero è che per il poco che trapela da questa notizia si capisce che questa gravidanza forse non era programmata, non è avvenuta nella piena serenità per questa ragazza.

Poi ogni storia va valutata a se’. Quando una mamma, per qualsiasi motivo, arriva a togliere la vita ad un figlio, ancor più se piccolo ed indifeso, c’è sempre sofferenza, c’è sempre un estremo disagio.

Sono donne che sopravvivono con la consapevolezza di avere eliminato la parte più bella di se’… E questo fa malissimo.

Non spetta a noi giudicare ma solo accettare che la maternità è come una medaglia, ha due facce una più semplice da capire ed accettare: l’amore è l’altra più nascosta ed inaccettabile: l’odio.

 

 

A. Bramante. Psicologa perinatale,criminologa clinica

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